Cari amici non sono passati nemmeno venti giorni dalla morte di Pino Daniele e quel sentimento di amarezza dentro me non è per niente diminuito.
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Fin da quando l’ho conosciuto, circa trentacinque anni fa, ho amato la sua musica, in particolare quella dei primi ed indimenticabili album pubblicati. (Terra mia, Je so pazzo, Nero a metà,ecc.). E’ stato senza dubbio il musicista italiano che maggiormento ho seguito ed ascoltato!
La caratteristica che più mi piaceva di lui era la capacità di trovare nella musica blues, rock e jazz, affinità con la genuina tradizione partenopea. Tipico in questo senso è stato il brano ” A me me piace il blues”.
La sua musica è stata sempre decisamente influenzata dal suo stesso background culturale partenopeo , esprimendo in maniera fedele le istanze, le contraddizioni e le bellezze della sua bellissima città.
Non voglio certo tessere le lodi di Pino Daniele! Non c’è bisogno nei confronti di un musicista che sicuramente nella sua carriera artistica si è preso le più grandi soddisfazioni, condividendo la scena musicale con numerosi talenti internazionali, dei quali sarebbe troppo lungo fare una lista completa.
La sua scomparsa nei primi giorni del 2015, ha lasciato un grande segno nel mio cuore e di tutti quelli che amavano la sua musica. Ancora non riesco a crederci, “e nun me pare overo”, come egli stesso ha scritto nella canzone “Putesse essere allero” .
Non è la prima volta che scrivo di Pino Daniele su questo blog, e non sarà nemmeno l’ultima, perché la sua musica è entrata e resterà nei miei pensieri, come un mito intramontabile.
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