Edoardo Bennato è un cantautore che ha saputo sempre coinvolgere tutti, qualunque fosse la loro età .

Pur affrontando  temi sociali in modo spesso ironico, tuttavia è riuscito a farsi amare anche dai bambini, grazie ai suoi continui riferimenti al mondo dei racconti e delle favole (Pinocchio, Peter Pan).

Ho conosciuto  le canzoni di Edoardo Bennato, grazie ad un incontro con il mio amico  Massimo  Pierri nel lontano 1976. Ricordo che arrivai  a casa sua proprio mentre lo stereo hi-fi diffondeva le note di una canzone che  diceva:” Ma chi è a lla fora ne, ma chi è?…”.

Una domanda crescente e incalzante  che si ripeteva all’infinito nella canzone.  Se è vero , infatti, che il pezzo all’epoca fu l’occasione per Tony Esposito di mettere in mostra le sue abilità percussionistiche, all’interno di quell’intercalare riproposto in tutta la canzone, dall’altro lato, non possiamo ignorare tutti i riverberi che può evocare nella nostra mente, la domanda stessa, se non ci fermiamo soltanto all’apparente fastidio, avvertito da chi percepisce l’avvicinarsi di una presenza dai contorni fumosi.

Questa canzone faceva parte dell’album “La torre di babele“, pubblicato nel  1976.

Ed è stato così che ho conosciuto Edoardo Bennato ed è nata la curiosità di scoprire meglio chi fosse e cosa scrivesse.

Non posso fare qui l’elenco dei suoi capolavori, ma una canzone  mi è rimasta dentro più di tutte, ed è “Un giorno credi“. Questo perchè descrive con grande essenzialità e semplicità, l’esperienza quotidiana che facciamo tutti, nella nostra battaglia con la vita! La battaglia di non arrendersi alla noia e allo status quo, ma di reagire trovando in se stessi le motivazioni per combattere l’ingiustizia più grande, quella di deporre le armi  senza aver consumato l’ultima stilla di sangue.

Caro Edoardo, non ho mai avuto il piacere di conoscerti personalmente, ma ti saluto ugualmente con grande stima.

Massimo Sorgente

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